La Provincia di Ancona si mobilita al fianco dei lavoratori Telecom

 
L'assessore alla Formazione e al Lavoro Maurizio Quercetti
L'assessore alla Formazione e al Lavoro Maurizio Quercetti

ANCONA - La giunta provinciale di Ancona si mobilita contro la possibilità di tagli d'organico da parte di Telecom Italia nelle Marche.
Il tema è stato al centro di un incontro tra l'assessore alla Formazione e al Lavoro Maurizio Quercetti con i rappresentati di Slc Cigl Guido Pucci, Fistel Cisl Umberto Socci e Uilcom Tommaso Somma, i quali hanno esposto lo scenario che andrà a determinare localmente la procedura di mobilità aperta dall'azienda per ben 470 lavoratori in tutto il territorio nazionale del reparto Directory Assistance (assistenza 1254, elenco telefonico e centralini), di cui 35 nella sola provincia di Ancona rischiano di perdere il posto di lavoro. Tra l'altro, Telecom Italia avrebbe recentemente manifestato la volontà di procedere unilateralmente alla chiusura delle sedi 187 di Macerata e Pesaro, i cui lavoratori dovrebbero essere trasferiti rispettivamente ad Ancona e Rimini, nonostante un preesistente Accordo sottoscritto al Ministero del Lavoro che impegna l'Azienda a non eseguire mobilità territoriali se non volontarie.


"Non resteremo indifferenti - afferma la presidente Patrizia Casagrande - di fronte a questa nuova vertenza che rischia di aggiungere un ulteriore tassello a quella crisi occupazionale che, giorno dopo giorno, si sta sempre più manifestando nel nostro territorio. Telecom Italia, anche per ciò che ha rappresentato e tutt'oggi rappresenta nelle Marche, deve sapere che se si rifiuterà di trovare un accordo equo con la parte sindacale, andrà ad assumersi una grave responsabilità etica e sociale nei confronti di questo territorio".


"Il ridimensionamento di un'impresa leader in un settore strategico come quello delle telecomunicazioni - afferma Quercetti - significa, per un  territorio già fortemente provato come il nostro, una grave battuta d'arresto nell'offerta complessiva di infrastrutture immateriali, essenziali per il rilancio economico Da parte nostra  oltre al doveroso sostegno alla vertenza aperta da parte delle organizzazioni sindacali, tutti quegli strumenti che gli sono propri, a partire dalla formazione professionale, al fine di riqualificare la manodopera impiegata nel settore"

 
Ancona, 11 giugno 2009