Programma
mercoledì 3 ottobre 2012, orario da definire - anteprima giovani
venerdì 5 ottobre 2012, ore 21
domenica 7 ottobre 2012, ore 16
Jesi, Teatro G.B. Pergolesi
I PURITANI
Melodramma serio in tre parti Libretto di Carlo Pepoli
dal dramma Têtes Rondes et Cavaliers di J.F. Ancelot e X.B. Saintine
musica di Vincenzo Bellini
Prima rappresentazione: Parigi, Théâtre Italien, 24 gennaio 1835
Lord Gualtiero Valton Luciano Leoni
Sir Giorgio Luca Tittoto
Lord Arturo Talbo
Yijie Shi
Sir Riccardo Forth Julian Kim
Sir Bruno Robertson Dario Di Vietri
Enrichetta di Francia Elide De Matteis Larivera
Elvira Maria Aleida
direttore Giacomo Sagripanti
regia Carmelo Rifici
scene Guido Buganza
costumi Margherita Baldoni
FORM - Orchestra Filarmonica Marchigiana
Coro Lirico Marchigiano "V. Bellini" maestro del coro Pasquale Veleno
in coproduzione con
TEATRI DEL CIRCUITO LIRICO LOMBARDO:
Teatro A. Ponchielli di Cremona, Teatro Sociale di Como, Teatro Grande di Brescia, Teatro Fraschini di Pavia
Nuovo allestimento
Melodramma
serio in tre parti, è l'ultima opera di Vincenzo Bellini; il
compositore catanese infatti morirà pochi mesi dopo la prima a soli 34
anni.
Bellini, trasferitosi a Parigi in cerca di fama europea, si
congedava dall'arte e dal mondo con I Puritani: un'opera per certi versi
nuova, che rivela una complessità orchestrale, un utilizzo di effetti
timbrico-strumentali ricchi e accurati, una sperimentazione armonica
unita ad una ricerca del colore, una mutevolezza ritmica assenti nei
precedenti lavori. I Puritani fanno il più ampio sfoggio di idee
melodiche felici, di momenti improntati a un lirismo espansivo,
tipicamente italiano.
La vicenda è ambientata in Inghilterra durante
la guerra civile tra i Puritani e il re Carlo I ma Bellini pone
l'accento sui sentimenti e le passioni che agitano l'animo dei
protagonisti, Elvira e Arturo. Anche Elvira come le protagoniste
femminili delle altre due opere in cartellone perde la ragione credendo
di essere tradita da Arturo, ma alla fine dell'opera coronerà il suo
sogno d'amore.
lunedì 5 novembre 2012, ore 16 - anteprima giovani
mercoledì 7 novembre 2012 ore 21
venerdì 9 novembre 2012 ore 21
domenica 11 novembre 2012 ore 16
Jesi, Teatro G.B. Pergolesi
MACBETH
Melodramma in quattro atti Libretto di Francesco Maria Piave e Andrea Maffei
dalla tragedia di W. Shakespeare
musica di Giuseppe Verdi
Edizioni Universal Music Publishing Ricordi srl, Milano
Prima rappresentazione: Firenze, Teatro della Pergola, 14 marzo 1847
Macbeth Luca Salsi
Banco Mirco Palazzi
Lady Macbeth Tiziana Caruso
Macduff Ji Myung Hoon
Malcolm
Thomas Yun
direttore Giampaolo Maria Bisanti
regia e luci Henning Brockhaus
scene Josef Svoboda
ricostruzione allestimento scenico Benito Leonori costumi Nanà Cecchi
FORM - Orchestra Filarmonica Marchigiana
Coro Lirico Marchigiano "V. Bellini" maestro del coro Pasquale Veleno
in coproduzione con
FONDAZIONE TEATRO LIRICO G. VERDI DI TRIESTE
FONDAZIONE TEATRO CARLO FELICE DI GENOVA
Nuovo allestimento
Melodramma
in quattro atti, è la prima delle tre opere che Verdi scrive su
soggetto shakespeariano, attratto dalle problematiche morali del teatro
del drammaturgo inglese: il rapporto con la propria coscienza, la
presenza del male nell'uomo, il desiderio di potere.
La parabola
dell'eroe, che intraprende la via dell'ambizione e travolge tutto ciò
che gli si oppone, viene sviluppata con grande rapidità. A Lady Macbeth
si attribuisce la maggior responsabilità degli orrendi delitti compiuti
dal marito e mentre lei sprofonda negli abissi della follia (la scena
del sonnambulismo è il fulcro dell'opera) a Macbeth viene riservata una
morte dignitosa, quasi "eroica" sul campo di battaglia.
Anche la
dimensione che percepisce l'orecchio è sempre qualcosa che confonde le
voci dell'interno, le voci della coscienza, con quelle esterne, che
prendono la forma di lamenti, mormorii, colpi. Questo gioco su
dimensioni subliminari, che riguardano la coscienza e la componente
sovrannaturale, si traduce in partitura con un'attenzione straordinaria
alle componenti timbriche e strumentali. Per la sublimità della scena
del sonnambulismo, fulcro dell'opera insieme alla gran scena delle
apparizioni, Verdi ricerca sonorità arcane, colori singolari anche per
gli episodi delle streghe e sempre e ovunque la presenza del cromatismo,
veste sonora del male, del soprannaturale, del demoniaco.
giovedì 22 novembre 2012, ore 16 - anteprima giovani
venerdì 23 novembre 2012, ore 21
sabato 24 novembre 2012, ore 21
domenica 25 novembre 2012, ore 16
Jesi, Teatro G.B. Pergolesi
LUCIA DI LAMMERMOOR
Dramma tragico in tre attiLibretto di Salvatore Cammarano
da The Bride of Lammermoor di W. Scott
musica di Gaetano Donizetti
Edizioni Universal Music Publishing Ricordi srl, Milano
Prima rappresentazione: Napoli, Teatro San Carlo, 26 settembre 1835
Lord Enrico Asthon Julian Kim /Alexandru Aghenie
Miss Lucia Sofia Mchedlishvili /Romina Casucci
Sir Edgardo di Ravenswood Gianluca Terranova /Alessandro Scotto Di Luzio
Lord Arturo Bucklaw Matteo Falcier
Raimondo Giovanni Battista Parodi
Alisa Cinzia Chiarini
direttore Matteo Beltrami
regia e luci Henning Brockhaus
scene Josef Svoboda
ricostruzione allestimento scenico Benito Leonori costumi Patricia Toffolutti coreografie Emma Scialfa
FORM - Orchestra Filarmonica Marchigiana
Coro Lirico Marchigiano "V. Bellini" maestro del coro Pasquale Veleno
in coproduzione con TEATRI DEL CIRCUITO LIRICO LOMBARDO: Teatro A. Ponchielli di Cremona, Teatro Sociale di Como, Teatro Grande di Brescia, Teatro Fraschini di Pavia
TEATRO DELL'AQUILA DI FERMO
TEATRO COCCIA DI NOVARA
TEATRO ALIGHIERI DI RAVENNA
Nuovo allestimento
Lucia di Lammermoor,
dramma tragico in due parti di Gaetano Donizetti, deriva il soggetto da
un romanzo di W. Scott i cui lavori dai primi dell'800 invadono
l'Europa, tradotti, imitati, sceneggiati in drammi e melodrammi; ottimi
serbatoi di ingredienti spettacolari: manieri diroccati, cimiteri,
uragani, incontri notturni, fantasmi di dame trucidate. I protagonisti
sono preda di passioni violente, dilaniati da esplosioni di furore,
spesso visionari.
Per un singolare destino Donizetti aveva già
descritto la demenza in varie opere, ma in Lucia il canto ornato e
fiorito ha anche il compito di esprimere orrore e terrore, come nella
celebre aria della pazzia.
La strumentazione è abilmente correlata al
mutare degli eventi scenici, anche attraverso interventi solistici.
Nell'atmosfera notturna del parco, nel quale Lucia compare per la prima
volta, è l'arpa ad annunciarla, con suoni sognanti; quando è convocata
da Enrico, piagata dalla lunga assenza di Edgardo, è il lamento
dell'oboe che la introduce; mentre nella scena della pazzia l'accompagna
il suono 'bianco' e scarno del flauto.
La Direzione della
Fondazione Pergolesi Spontini si riserva il diritto di apportare
variazioni di date, titoli e cast per motivi tecnici o di forza
maggiore.