Scopo del seminario, rivolto agli operatori culturali, imprese e
amministrazioni pubbliche, è discutere, a partire dall'esperienza di
Cohabitat, il programma di finanziamento della
attività culturali della Provincia nel triennio 2008-2010,
sui modelli e le modalità operative più efficaci per garantire che il
sostegno a progetti artistici e culturali divenga uno strumento
strategico per la competitività delle nostre aziende nell'economia della
conoscenza.
Come noto, la strategia Europa 2020 prevede che dalle attuali
difficoltà, economiche e sociali, dei nostri paesi si possa uscire solo
puntando sulla "crescita intelligente", ovvero investendo in conoscenza,
sapere, creatività, innovazione. In una parola, investendo in cultura.
Passando dalla "intelligenza collettiva" della rete alla
"intelligenza connettiva" dei territori e quindi creando un partenariato
stabile tra imprese, operatori culturali e amministrazioni locali
capace di massimizzare la creazione di valore, economico, sociale,
culturale, per tutti.
L'Assessore alla Cultura della Regione Marche, Pietro Marcolini, lo
scorso 4 novembre a Fano, ha proposto all'imprenditoria marchigiana un
Patto per lo sviluppo della cultura allo scopo di incentivare le
sponsorizzazioni, stimolare processi creativi che generino sviluppo e
sostenere le industrie creative del nostro territorio.
A partire da quella "sfida", il seminario intende approfondire il
rapporto impresa-cultura da un punto di vista pratico ed operativo,
nella consapevolezza che i tempi che corriamo impongono decisioni rapide
e responsabili ad ogni livello.
Quali forme di collaborazione pubblico-privato è possibile
ipotizzare nel nostro territorio per sostenere le attività culturali?
Che rapporti di scambio possono esistere tra questi mondi caratterizzati
da logiche e obiettivi spesso divergenti? Quali modelli adottare per
massimizzare i ritorni, economici, organizzativi e di immagine, per le
imprese? Come utilizzare il "pensiero laterale" proprio della cultura
per migliorare la cultura d'impresa, la sua organizzazione, il suo
capitale umano? Come portare avanti progetti coerenti al tempo stesso
con i valori aziendali e le identità territoriali? Come conciliare le
esigenze economiche delle imprese con la libertà creativa degli
operatori culturali? Come è possibile garantire contemporaneamente la
sostenibilità economica, la qualità artistica e lo sviluppo del capitale
umano e sociale delle nostre comunità?
Queste sono le domande a cui il seminario intende rispondere.
Nella sessione mattutina, dedicata agli operatori culturali, si
trarranno le conclusioni del monitoraggio e della valutazione dei
progetti del triennio di Cohabitat e si valuteranno esperienze e
proposte dei partecipanti al programma.
Nella sessione pomeridiana, aperta al mondo economico e alle
istituzioni, Michele Trimarchi, docente di Cultural Economics
all'Università di Bologna, presenterà l'approccio "Cultural social
responsibility" quale evoluzione delle pratiche di Responsabilità
Sociale delle Imprese tramite operazioni artistico-culturali.
Seguirà una tavola rotonda condotta da Stefano Monti, docente di
Management delle organizzazioni culturali allo IULM di Milano, con
rappresentanti di aziende, locali e non, per dibattere sul modo in cui
l'investimento in progetti culturali può costituire per le imprese una
risorsa strategica e condividere nuovi modelli di partenariato stabile
con gli operatori culturali locali, superando la logica delle
sponsorizzazioni occasionali.
Si prega di confermare la partecipazione a:
e.mail: redazione@cohabitat.ito sulla nostra
pagina facebook Cohabitat Cultura
tel. 071.872484