SETTORE IV - Area Pianificazione e Programmazione
Territoriale di Coordinamento e di Settore - SIT
via Menicucci n. 1 (primo piano) - 60121 Ancona
REFERENTI
Responsabile: Arch. Massimo Orciani
Tel. 071.5894418
E-mail: m.orciani@provincia.ancona.it
GRUPPO DI LAVORO
Andrea Cartaro, Valeria Frazzica, Antonella Fuselli,
Fabio Gagliardi, Francesca Galletti, Marco Mancini,
Maria Cristina Rotoloni
In conformità alle indicazioni procedurali individuate dal P.R.A.E. la Provincia di Ancona ha predisposto, con deliberazione del Consiglio Provinciale n. 88 del 26/07/2004, l’adozione preliminare del PPAE.
Con successiva deliberazione n. 14 del 13 aprile 2005, il Consiglio Provinciale di Ancona ha definitivamente approvato il PPAE, articolato in conformità a quanto dettato dall’art. 8 c. 2 della L.R. 71/97 e successivamente ribadito dal par. 4 della Relazione Tecnico Illustrativa del P.R.A.E. e le relative Norme Tecniche di Attuazione (N.T.A).
Con Deliberazione di Giunta Regionale n. 1357 del 07/11/2005 è stata successivamente dichiarata la compatibilità, rispetto alle norme della L.R. n. 71/1997 e al P.R.A.E., dei bacini estrattivi, non cartografati nel P.R.A.E., individuati nel PPAE in esenzione da alcuni vincoli del PPAR.
Il PPAE, approvato autorizzava in particolare l’estrazione annuale massima di circa 1.200.000 mc/anno utili in banco di materiali di cava.
Sulla base delle indicazioni dello stesso Piano regionale e delle esigenze emerse da modifiche del sistema insediativo al fine di ottimizzare lo sfruttamento delle risorse minerarie, i quantitativi previsti dal P.R.A.E. sono stati in parte rimodulati tra le varie tipologie di materiali, nel rispetto comunque del valore massimo assegnato dal P.R.A.E. alla Provincia di Ancona.
Dopo l’approvazione definitiva del PPAE sono stati presentati dei ricorsi amministrativi al T.A.R. ed al Consiglio di Stato, le cui sentenze hanno determinato lo stralcio di un bacino estrattivo per i calcari stratificati dalla pianificazione complessiva del PPAE approvato.
Tale situazione ha quindi creato un sensibile scostamento in termini volumetrici in difetto, relativamente a tali tipologie di materiale, tra i quantitativi massimi estraibili stabiliti ed i volumi realmente autorizzabili; da qui l’esigenza di valutare una variante al PPAE vigente.
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