Al via il progetto HabitaTeatro

 
Conferenza di presentazione
Conferenza di presentazione

Prende avvio HabitaTeatro , progetto fortemente voluto dall' Assessorato alla Cultura della Provincia di Ancona in collaborazione con l' Amat e realizzato con i Comuni di Arcevia, Corinaldo, San Marcello e Offagna , per connettere creatività e piccoli tessuti cittadini, confidando nella naturale capacità che ha il teatro di favorire incontri e creare comunità attorno a sé.

HabitaTeatro è la prima esperienza regionale di residenza teatrale di lunga durata, offerta a tre giovani e promettenti compagnie marchigiane - Sineglossa , Teatro Sovversivo , Gruppo Bakù - selezionate in base al loro percorso artistico e al bisogno che hanno espresso di poter lavorare in relazione ad uno specifico territorio.

 

I luoghi che ospiteranno l'avvio di questo processo che vuole promuovere una rinnovata politica culturale del territorio, atta a favorire sviluppo e benessere delle comunità locali a partire dalla valorizzazione degli spazi cittadini che potranno essere oggetto di offerte culturali più stabili e articolate, sono il Teatro Misa di Arcevia , il Teatro Goldoni di Corinaldo , il Teatro Ferrari di San Marcello e la Chiesa del S.S. Sacramento di Offagna .

In un momento in cui urgente si pone la questione del riconsiderare il rapporto tra il teatro e i suoi pubblici, si cercherà - attraverso azioni concertate e corali tra le amministrazioni pubbliche e le giovani compagnie selezionate dall'Amat - di far vivere il territorio attraverso proposte mirate e frutto di un reciproco ascolto. Un tentativo importante non solo per le comunità interessate in questa prima esperienza, ma per tutto il territorio provinciale e regionale affinché torni ad essere fertile terreno per la creatività.

 

Le residenze, della durata di un anno, prevedono la presenza a Corinaldo di Lorenzo Bastianelli e il suo Teatro Sovversivo , ad Arcevia della Compagnia Sineglossa e a San Marcello del Gruppo Bakù . Saranno messi a disposizione degli ospiti gli storici teatri cittadini ma anche ulteriori altri spazi che emergeranno dalle singole ipotesi di lavori formulate dalle tre compagnie. Lo spazio della Chiesa del SS. Sacramento di Offagna invece, per le peculiarità inusuali e stimolanti che offre agli artisti, è oggetto di un vero e proprio esperimento volto a verificare, attraverso la presenza di azioni teatrali apposite, la possibilità di dare vita ad un nuovo spazio teatrale da offrire alla comunità.

I luoghi abitabili che questo progetto individua, vanno dunque intesi in un senso amplio, oltre il consueto teatro, come luoghi possibili, e molteplici saranno le traiettorie di intervento previste: dalla presentazione al pubblico dei singoli percorsi artistici delle compagnie prescelte, alla ideazione di laboratori rivolti ai cittadini di diverse fasce d'età a partire dai più giovani, dalla collaborazione con le realtà e le associazioni già presenti nei territori d'azione, alla elaborazione di lavori specifici per ogni singolo comune. Un panorama di linguaggi estremamente variegati, un ventaglio di situazioni che si inseriranno con diversi pesi specifici nel contesto paesano mentre la direzione di crescita sarà segnata da una reciproca assunzione di responsabilità e di difesa della dimensione partecipativa.

 

HabitaTeatro muove dalla convinzione che il settore dello spettacolo dal vivo può affinare e approfondire i diritti di cittadinanza, enfatizzare il legame tra cultura e formazione, favorire la coesione sociale in un mondo sempre più segnato dal rischio e dall'incertezza sia sul piano sociale che economico. Il teatro è inoltre una risorsa in grado di creare sviluppo, reddito ed occupazione, e di ciò ne è testimone il fatto che la decisa crescita economica delle Marche negli ultimi decenni abbia riguardato in maniera significativa anche il settore delle attività culturali e soprattutto lo spettacolo dal vivo. A tale fenomeno si è unito il recupero dei centri storici, dei beni monumentali e in particolare del patrimonio dei teatri storici, quale concreta opera di conservazione della memoria e dell'identità regionale.

Con HabitaTeatro, per un intero anno, la Provincia di Ancona, il suo Assessorato alla Cultura, i Comuni di San Marcello, Arcevia, Corinaldo e l'AMAT, scommettono su un nuova modalità operativa che come un enzima possa innescare reazioni vitali e impreviste.



SINEGLOSSA


Sineglossa lavora sul Miraggio, sfruttando il potere che ha la luce di nascondere. Cerca la presenza di un corpo che si dà ma che al contempo continuamente si disloca, prima che gli occhi possano pienamente possederlo, sfidando la convinzione nella solidità della carne.

Per poetica, Sineglossa è distante dal pop, dal nichilismo, dal cinismo e dal divertissement.

Non ricerca una modalità descrittiva della vita quotidiana, attraverso la mimesi e la verosimiglianza, ma attinge all'allegoria per far risuonare il Reale in molteplici livelli. Chiede a chi ne ha voglia di ricomporre un discorso che acquista il suo senso solo nella soggettività della relazione che si instaura tra il lavoro e lo stato fisico, emotivo e culturale di chi si dispone alla visione.

L'azione attoriale è drammat(urg)icamente connessa alla costruzione visiva e sonora. Tutti gli aspetti della creazione cercano una via sincronica, per cui la musica non è colonna sonora e le immagini non sono scenografia. Al momento della presentazione il lavoro è gestito chirurgicamente, accogliendo spostamenti fisici millimetrici, della luce o degli attori: una partitura meccanica che è però sintesi della sensibilità, degli immaginari, dell'umanità degli attori coinvolti, mai ridotti a marionette. La cura estetica non implica una rinuncia all'emozione che scaturisce, innanzitutto, dalla presenza di corpi sempre fragili.

La componente artigianale è prerogativa essenziale di Sineglossa: nessun utilizzo di sistemi tecnologici, ma solo di manufatti autoprodotti, che però raggiungono una qualità visiva: questo consente di conoscere in ogni dettaglio gli strumenti che posseduti, perché ne si è stati demiurghi.

La creazione dei lavori attraverso residenze artistiche incoraggia a pensare il lavoro come nomade. Una scelta in linea con l'interesse verso l'identità non come sostanza, ma come elemento relazionale in tutta la sua contraddittorietà.

 

Sineglossa è formata da:

Federico Bomba regista e drammaturgo

Luca Poncetta artista visivo

Simona Sala performer

 

e collabora da sempre con artisti (musicisti, scenografi, attori, cantanti) che incontra nel suo cammino.

 

Sineglossa è un gruppo eclettico i cui componenti hanno interessi che vanno dalla musica elettronica all'arte pre-rinascimentale. Realizza Camera Verde (2006) - Menzione speciale Premio Iceberg (Bologna), Pleura (2007), Pneuma (2008) - Menzione speciale Silent Art Movies (Aosta) e vincitore di Germinazioni (Perugia), Remember me (2008) - finalista Premio Vertigine (Roma) e UNdo (2009) - vincitore di Nuove Creatività (ETI - Ente Teatrale Italiano). Ha presentato i suoi lavori in Festival nazionali e internazionali di teatro e arte contemporanea.

 


TEATRO SOVVERSIVO 


Il Teatro Sovversivo non esiste, non è associazione, non è Onlus, non è Srl, non ha uno statuto, è solo un'identità collettiva e privata allo stesso tempo; una non gabbia burocratica. Nasce nel 2005 senza un nome, da un'idea di Lorenzo Bastianelli regista e formatore, per dare una configurazione ad un pensiero "Sovversivo" rispetto al teatro convenzionale fagocitato per anni e sempre mal digerito. Solo nel 2007 dopo lo spettacolo Azione Sovversiva Segreta il gruppo partorisce il nome che da sempre li accompagnava in essere. Il nucleo sovversivo è formato da 4 studenti di ingegneria attorno ai quali ruotano ogni anno sempre nuovi elementi. Il Teatro Sovversivo lavora sulla presenza, sull'incessante relazione tra corpo e impulso, tra corpo e suono, sul "perdersi ad un alto grado di coscienza". Il teatro sovversivo strappa ogni copione, destruttura qualsiasi finzione spingendo l'essere ad una più profonda consapevolezza. In ogni spettacolo la regia lavora per lasciare libero l'attore (colui che agisce) di trovare in scena un senso nuovo non decodificato, non strutturato a tavolino, non sperimentato.

 

non siamo:

applausi_bravi_attori_sipario_invidia_protagonisti_soldi_apparenza_tecnologia_copie

siamo:

vernice_pallottole_polifonici_corpi_essenza_suoni_luci_voci_acqua_

guanti_sangue_sporchi_impatto_campionatura

 

MEDIO-EGO è la filosofia su cui da qualche anno Teatro Sovversivo concentra il suo lavoro che ha portato alla produzione di R, G e le Tenebre , Il quotidiano risveglio dell'omicidio , RomeoControGiulietta, Azione Sovversiva Segreta e MiPitturoDiNegro . L'idea MEDIO-EGO è per Teatro Sovversivo un chiaro messaggio: il mondo per il gruppo sta scivolando sempre più verso una nuova era dominata quasi esclusivamente dall'egoismo che domina molte delle azioni umane, invade il pensiero e brucia l'essenza degli uomini. Egoismo che circonda l'agire e lo porta fino ad estreme conseguenze. La sfida è quella di non andare ad imporre qualcosa, nessuno spettacolo preconfezionato, nessun "contenitore sterile su cui mettere del cibo avanzato da ricchi pasti", nessun uso marionettistico dei ragazzi per ritrovare il "teatro dell'inizio"; per farli ritrovare nella nostra modalità di esserci.

Dovete comprendere che ogni uomo ha un definito repertorio di ruoli che egli interpreta nelle circostanze ordinarie... ma mettetelo in anche minime differenti circostanze ed egli sarà incapace di trovare un ruolo da interpretare e per un breve periodo di tempo egli diventerà se stesso.



GRUPPO BAKÙ


Bakù è un collettivo nato nel 2007, composto da Simone Guerro (regista, performer, musicista e operatore teatrale), Ilaria Sebastianelli (scenografa e formatrice), Alessio Pacci (videomaker, esperto in tecniche multimediali), Lucia Palozzi (attrice, organizzatrice e operatrice teatrale) e Nicola Paccagnani (musicista e compositore, esperto in tecniche audio e video). Le diverse competenze permettono al gruppo una sperimentazione ad ampio raggio sulle poetiche e sulle tecniche del teatro e dell'arte contemporanea, in un'ottica di continua ricerca e scambio. Il gruppo si forma in occasione dell'allestimento dello spettacolo Come i Kamikaze , scritto e diretto da Simone Guerro e rappresentato nella stagione 2007/2008 in diverse località delle Marche, del Lazio e del Veneto. Dopo questa prima esperienza, Bakù espone con successo nel territorio marchigiano la performance Fenomeno di Koebern di Ilaria Sebastianelli (2007), Tribù d'Oltre Oceano (2007) e Signs (2008), video-installazioni di Alessio Pacci, Homogeni (2008), video-installazione di Alessio Pacci ed Ilaria Sebastianelli.  Con queste opere Bakù partecipa alle esposizioni di arte contemporanea Nuove Sviste (Jesi) e Festival Internazionale di arte contemporanea Arcevia, dove ad Agosto del 2009 presenta Intro , primo studio del progetto I AM BEAUTIFUL. Dal 2008 il gruppo lavora per il festival estivo Paese dei Balocchi (Serra S. Quirico, AN) presentando performance di strada, corti teatrali e laboratori creativi. A novembre 2008 Bakù partecipa al Festival Internazionale di Regia "Fantasio Piccoli" con Amleto; Lascia che i morti seppelliscano i morti , corto teatrale di Simone Guerro. In occasione della nuova produzione della Fondazione Teatro delle Muse di Ancona The Emperor Jones (febbraio 2009) Bakù viene chiamato dalla Fondazione per realizzare una performance teatrale come guida all'ascolto dell'opera di O'Neill (progetto Verso l'Opera ). A novembre 2009 Bakù cura la direzione artistica dell'evento Teatro dei Profumi e dei Sapori del Comune di Jesi, per il quale presenta due monologhi teatrali ( Extravergine , Maiale Vecchio ) e due installazioni/performance ( In vino Veritas e Lacrime di Stelle ) inedite, inerenti alla cultura enogastronomica.



Ancona, 23 febbraio 2010