Nella Repubblica Islamica dell'Iran una donna di 43 anni, madre di due figli, Sakineh Mohammadi-Ashtiani, rischia oggi la morte per lapidazione dopo aver già subito in presenza di suo figlio una punizione pubblica ed esemplare di 99 frustate.
Una vergogna per l'umanità!
Certo, in mancanza di sufficienti elementi di giudizio, non sta a noi dirimere qui la questione della presunta colpevolezza o dell'innocenza di questa donna. Non intendiamo perciò entrare nel merito della dinamica del processo e tanto meno nei suoi dettagli. C'è però una cosa di cui siamo certe: punizioni di questo tipo sono contrarie in tutto e per tutto non solo alle prassi di ogni democrazia moderna ma, in senso ancora più globale, al rispetto della vita umana, come tutte le forme di pena capitale.
Il supplizio previsto, particolarmente barbaro e retrogrado ci riporta ai momenti peggiori dell'oscurantismo ideologico e religioso indegno di un Paese moderno. L'ondata di sdegno suscitata sull'intero pianeta dal verdetto della giustizia iraniana è dunque perfettamente giustificata.
Ecco perché le coscienze più attenti e sensibili hanno rivolto un appello solenne alle autorità iraniane chiedendo loro di fermare in via definitiva, se non altro per clemenza o per pure e semplici ragioni umanitarie, l'iter di questa esecuzione iniqua e intollerabile!
La Commissione Speciale delle donne elette nel Consiglio e per le pari opportunità tra uomo e donna della Provincia di Ancona, in conformità alle finalità indicate nel proprio Statuto, al di là dell'urgenza di un caso individuale e particolare come quello di Sakineh, chiede con lo stesso fervore e la stessa determinazione il rispetto della dignità e della libertà di tutte le donne iraniane, siano esse musulmane o di qualunque altra confessione religiosa o anche laiche e l'abolizione di questa pratica.
Questo appello siamo convinte che sia condiviso da tanti uomini e donne di buona volontà in tutto il mondo democratico ma soprattutto dobbiamo evitare che Sakineh sia dimenticata.
Non dobbiamo abbassare la guardia!