ANCONA - Il consiglio provinciale di Ancona ha approvato a maggioranza la
salvaguardia degli equilibri di bilancio, per la ricognizione dello stato
d'attuazione dei programmi e dei progetti.
Trend generale positivo per
l'ente, in particolare per quanto riguarda i maggiori aspetti finanziari, con un
rating di controparte che conferma alla Provincia di Ancona il giudizio A+ e
prospettive stabili. Pur nell'attuale turbolenza finanziaria, infatti, il
bilancio provinciale, nel periodo della presidenza Casagrande, presenta
indicatori ottimali quali la riduzione della pressione tributaria pro capite
(che passa dai 108 euro del 2006 ai 99 del 2009), l'aumento del patrimonio netto
pro capite (da 388 a 447 euro) e la rigidità delle spese del personale (dal 22%
al 20,5%).
Dati che, in ogni caso, pongono la Provincia di Ancona al di
sopra delle medie nazionali. Particolarmente positivo anche il tasso annuale di
avanzamento degli investimenti che, al terzo trimestre, sfiora il
50%.
"In un periodo particolarmente difficile come quello che stiamo
attraversando - afferma la presidente Casagrande- le nostre scelte hanno mirato
a far quadrare i conti, ma senza ingessare il bilancio negando prospettive di
dinamicità che guardano alla crescita economica e alla coesione sociale. Resta
la preoccupazione per la situazione finanziaria determinata dalla manovra di
governo che pone una grande incognita sui trasferimenti vincolati dalla Regione
e dallo stato centrale".
Unica criticità, quella legata alle entrate
tributarie dipendenti dal mercato, in particolare da quello dell'auto, che hanno
fatto registrare una contrazione della spesa corrente pari a 1 milione 200 mila
euro.
"Su questo versante - spiega l'assessore al Bilancio Eliana Maiolini - abbiamo agito con una manovra per la riduzione delle spesa corrente,
intervenendo su diversi settori, ma soprattutto sugli interessi passivi, che
grazie a un'attenta e prudente gestione dei mutui a tasso variabile ci ha
consentito di recuperare risorse per 330 mila euro, e sul personale con un
contenimento dei costi pari a 250 mila euro".
Nota finale positiva: da
una recente relazione della Corte dei conti si apprende che il mantenimento
dell'apparato burocratico della Provincia di Ancona costa a ciascun cittadino 37
euro contro i 43 della media nazionale, ovvero il 14% meno.
Ancona, 24
settembre 2010