ANCONA - "Se un anno e mezzo fa tutte le amministrazioni del territorio avessero
lavorato insieme per l'istituzione dell'area marina protetta del Conero, oggi la
questione del rigassificatore neppure si porrebbe".
Così l'assessore
all'Ambiente della Provincia di Ancona Marcello Mariani replica al consigliere
provinciale Lorenzo Rabini che lo aveva accusato di voler barattare la
realizzazione di un rigassificatore davanti alla riviera del Conero con
l'istituzione dell'area marina protetta.
"Nei primi mesi del 2008 -
ricorda Mariani - l'iter era già stato avviato attraverso un proficuo confronto
tra la Provincia, i comuni di Ancona e Numana, il Parco del Conero e il
ministero per l'Ambiente, con tanto di ingenti stanziamenti necessari per la
fase di avvio già a disposizione. Inoltre, molte delle istanze provenienti dal
nostro territorio era state accolte con favore, comprese quelle del comune di
Sirolo di cui, proprio la Provincia, si era fatta portavoce. In particolare, era
stata accettata, oltre all'allargamento dell'area fino alla foce del Musone, la
proposta del comune di Ancona sull'acquacoltura biologica nella zona a tutela
generale, volta a salvaguardare il "mosciolo" selvatico di Portonovo, presidio
Slow Food. Purtroppo tutto sfumò per la non partecipazione di Sirolo al tavolo
ministeriale per la firma dell'atto e, con la caduta del governo Prodi, i fondi
già stanziati dalla finanziaria furono in seguito ritirati".
"Questo
progetto - spiega l'assessore - conserva ancora oggi tutta la sua validità in
quanto rappresenta una leva di crescita turistica economica rilevante, anche dal
punto di vista dei livelli occupazionali, e ambientalmente sostenibile. Del
resto, l'autarchia da tempo non è più una via di sviluppo perseguibile, ma su
questo non pretendo che Rabini concordi. Ciò che però il consigliere dovrebbe
comprendere è che, contrariamente a quanto sostiene, rilanciare l'istituzione
dell'area protetta non significa proporre ai cittadini una forma di baratto, ma
favorire un progetto di valorizzazione di una delle parti più pregiate del
nostro territorio dentro il quale l'inattuabilità della realizzazione di un
rigassificatore sarebbe stata una logica conseguenza".
Ancona, 11
novembre 2009