Cie, la Provincia sostiene la proposta di don Varagona per una casa di accoglienza

 

ANCONA - Non è caduta nel vuoto la proposta rivolta da don Giovanni Varagona al ministro dell'Interno Roberto Maroni per realizzare alla ex caserma Saracini una Casa per la restituzione della cittadinanza al posto di un Centro di identificazione ed espulsione. Tra le prime reazioni favorevoli, quella della Provincia di Ancona che afferma di condividere senza se e senza ma il progetto.

"È un'idea che ci trova entusiasti - dice l'assessore alla Pace Carlo Pesaresi - e che siamo disposti a sostenere da subito affinché possa divenire quanto prima una realtà. Una casa di accoglienza, in cui lavoro e cultura costituiscano il fondamento per l'uscita dalla clandestinità e la piena affermazione dei diritti, è un esempio di come affrontare i temi dell'immigrazione. Esattamente il contrario dei Cie, luoghi senza speranza regolati da una normativa incostituzionale e discriminatoria, la cui unica funzione è reprimere ciecamente il fenomeno della clandestinità, senza verificarne le ragioni e senza offrire una possibilità di riscatto sociale a coloro che, nella maggioranza dei casi, sono persone in fuga da guerre e persecuzioni".

"Da oltre un decennio - sostiene la presidente Patrizia Casagrande - il tessuto istituzionale e sociale del nostro territorio è stato protagonista di iniziative concrete che hanno permesso la crescita di una cultura dei diritti e della solidarietà. Portare un Cie a Falconara, o in qualsiasi altro comune della nostra provincia, rappresenterebbe uno schiaffo al lavoro di quel vasto arcipelago di associazioni di volontariato laico e cattolico, impegnato a costruire una società più giusta, rispettosa e accogliente, dove gli unici a non godere di cittadinanza siano il razzismo e la xenofobia".

La Provincia di Ancona, già un anno fa, aveva fortemente criticato la possibile localizzazione di un centro per l'identificazione ed espulsione di cittadini stranieri a Falconara con un ordine del giorno votato all'unanimità e trasmesso al ministero dell'Interno, alla Regione Marche e al Comune di Falconara.


Ancona, 15 ottobre 2010