ANCONA - Continua l'impegno della Provincia di Ancona per salvare la vita di
Sakineh Mohammadi Ashtiani. Dopo l'adesione all'appello promosso da Amnesty International, da questa mattina, nella facciata del Palazzo di Vetro, storica
sede dell'ente, è stato issato uno striscione con la scritta: "Salviamo Sakineh.
Ovunque, contro la pena di morte".
Un impegno che si rafforza,
all'indomani dell'esecuzione di Teresa Lewis, la disabile ultra sessantenne
messa a morte in un carcere della Virginia la settimana scorsa. Un caso che ha
avuto una forte eco internazionale e che è stato interpretato dalle autorità
iraniane come un alibi per procedere alla condanna di Sakineh. Come a dire: se
uccidete voi, uccidiamo anche noi.
"È una logica raccapricciante -
afferma la presidente della Provincia di Ancona Patrizia Casagrande - a cui è
necessario opporsi in maniera chiara e netta. Le vicende di Teresa e Sakineh
sono diventate il simbolo del calpestamento delle convenzioni internazionali per
la tutela dei diritti umani e dell'orrore su cui si fonda il concetto della pena
di morte. Una pratica barbara, dietro cui si di nascondono le paure e le
debolezze di società, anche molto diverse tra loro, che trovano sempre più
spesso nelle donne il loro capro espiatorio".
Ancona, 1° ottobre 2010