
-
L'assessore Marcello Mariani
"A parità di costi ambientali non bisogna penalizzare le aziende"
ANCONA - Ha riscosso grande partecipazione l'incontro convocato ieri
dall'assessore all'Ambiente della Provincia di Ancona Marcello Mariani
con i vertici regionali di Cna, Confartigianato, Confindustria e
Confocooperative per discutere sui controversi temi legati
all'applicazione della ex Direttiva Solventi, il provvedimento che
regolamenta le modalità di rilascio delle autorizzazioni per le
attività imprenditoriali "a ridotto inquinamento atmosferico" quali
autocarrozzerie, concerie, aziende lattiero-casearie e manifatture che
prevedono la lavorazione di metalli e leghe.
"L'incontro - afferma l'assessore Marcello Mariani - si è reso
necessario per presentare alle associazioni di categoria la posizione
della Provincia di Ancona che, in seno all'Upi ha avanzato proposte
interptretative diverse sulle modalità di rilascio delle autorizzazioni
per gli impianti che rientrano nel campo di applicazione della
cosiddetta Direttiva Solventi".
"Le altre province - spiega l'assessore - ritengono che chi rientra in
Direttiva Solventi non possa avvalersi di autorizzazione generale,
poiché in autorizzazione dovrebbe essere indicato anche il consumo
massimo teorico di solvente e la conseguente emissione totale annua.
Secondo noi tali dati possono essere comunque dichiarati dal gestore,
come già avviene per le attuali autorizzazioni generali. Infatti, a
parità di limiti e prescrizioni e quindi a parità di salvaguardia
ambientale, si stima che l'esclusione dalla via generale degli impianti
in Direttiva Solventi comporterebbe la via ordinaria per circa 500
impianti con notevole aggravio di costi per i gestori, tempi e mole di
lavoro per l'ufficio, e conseguente ritardo nell'emanazione dei
relativi atti autorizzativi finali".
"Una posizione - conclude Mariani - che non contrasta in alcun modo con
la missione istituzionale del nostro ente, da sempre volta alla
salvaguardia dell'ambiente e alla tutela della salute pubblica, anzi.
Più semplicemente, ci sembra un dovere delle istituzioni, a parità di
costi ambientali, sburocratizzare gli iter amministrativi per la
concessione delle autorizzazioni, evitando in tal modo di penalizzare
le singole imprese. È l'obiettivo che tenteremo di perseguire in seno
all'Upi, per far sì che l'applicazione della ex 'Direttiva Solventi'
possa trovare un'applicazione omogenea in tutto il territorio
regionale".
In tal senso, apprezzamento è stato espresso dalle associazioni di
categoria invitate, le quali si sono impegnate a redigere in breve
tempo un documento a sostegno di questa posizione da inoltrare alla
Regione Marche in quanto ente capofila e coordinatore delle politiche
ambientali regionali.
Ancona, 16 settembre 2008