I Presidenti di Provincia marchigiani incontrano i senatori

 

La senatrice Silvana Amati non voterà il disegno di legge Delrio Ceroni fa sapere che neanche i senatori di Forza Italia voteranno il provvedimento

La senatrice Silvana Amati non voterà il disegno di legge Delrio sulle Province "perché - dice -contiene gravi lacune di costituzionalità e una grande  confusione nella  valutazione dei reali risparmi per il Paese.  Mi auguro che il Governo e il mio partito possano inserire la questione Province nella riforma del Titolo V, complessiva dell'architettura dello Stato, superando così una proposta di riforma illeggibile, scritta da tecnocrati che dimostrano di non sapere come la stessa riforma sarà applicata". 

 

Stamattina, nella sede dell'Upi  Marche, Silvana Amati è stata l'unica a presentarsi all'appuntamento con  i presidenti delle Province marchigiane che nei giorni scorsi avevano invitato tutti i senatori eletti nel territorio per un confronto sul disegno di legge che, dopo essere passato alla Camera,  a breve sarà discusso in Senato ( in Piemonte ben dieci senatori hanno già presentato  emendamenti al disegno di legge Delrio).

 

Il senatore Remigio Ceroni, pur non essendo presente all'incontro, ha inviato una nota per informare i presidenti di Provincia delle Marche che anche tutti i senatori di Forza Italia, durante una recente riunione del gruppo,  hanno deciso di non votare il provvedimento Delrio e, contestualmente,  di promuovere le necessarie iniziative politiche e parlamentari  perché  la riforma delle Province sia inserita all'interno della più ampia discussione del Titolo V.

 

Di fatto, esistono oggettive ragioni di preoccupazione per il futuro riassetto dell'architettura dello Stato se  "i pareri della Corte Costituzionale e della Corte dei Conti - sottolinea la presidente dell'Upi regionale Patrizia Casagrande -  concordano nell'esprimere  dubbi  di costituzionalità e di reale risparmio in merito ai recenti provvedimenti sulle Province,dai decreti Monti sonoramente bocciati al disegno di legge Delrio. Chiediamo quindi alla senatrice Amati di farsi relatrice della questione  presso i suoi colleghi in Senato per evitare atteggiamenti assertivi e approfondire invece tutte le implicazione della complessa materia".  

 

Il presidente della Provincia di Fermo Fabrizio Cesetti esprime soddisfazione  per la presa a di posizione della senatrice Amati e per la comunicazione del senatore Ceroni. "Le Province - aggiunge - non vogliono sottrarsi  al confronto sulla rivisitazione di tutta l'architettura istituzionale del Paese attraverso la riforma del Titolo V, ma ritengono inaccettabile un provvedimento che pretende di anticipare gli effetti di una riforma costituzionale con una legge ordinaria, gettando il Paese nel caos  e producendo soltanto costi aggiuntivi.  Il legislatore, già bocciato dalla Corte Costituzionale per la riforma Monti,  ha il dovere di rispettare la Costituzione e, di conseguenza,  mantenere  l'elezione diretta da parte dei cittadini del presidente della Provincia e del Consiglio provinciale. Non dimentichiamo che gli stessi padri costituenti hanno espressamente previsto per le Provin ce l'elezione degli  organi elettivi con la VIII  Disposizione transitoria e finale. ".

                                                                                                                             

"È assurdo e paradossale, rispetto ai drammatici problemi del Paese  - afferma Antonio Pettinari, presidente della Provincia di Macerata,  - pensare di smantellare il sistema delle Autonomie che è ancora in grado di assicurare risposte e servizi ai cittadini. Continua l'operazione falsità: invece di eliminare gli sprechi e i veri costi del sistema politico (basterebbe un semplice decreto per cancellare immediatamente tutti gli enti inutili e superflui), si ingannano  i cittadini con una riforma delle Province che produrrà confusione e un aumento esponenziale dei costi al posto  degli sbandierati risparmi. Oggi, l'obiettivo primario è la bocciatura del disegno di legge Delrio e, in via subordinata, una serie di profonde modifiche a  un testo che produrrebbe un vero e proprio mostro giuridico, istituzionale e legislativo".

 

"Il disegno di legge Delrio è perfettamente  antitetico alla modernizzazione di uno Stato che ha bisogno di semplificazione, di rilancio  e - sintetizza in conclusione il presidente della Provincia di Ascoli Piceno Piero Celani   - di partecipazione democratica dei cittadini".

 

 

Maria Manganaro   ufficio stampa Upi Marche

 
 
 
 
 
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