La Provincia di Ancona critica sul tetto del 30% alla presenza di alunni stranieri nelle classi

 

ANCONA - La Provincia di Ancona esprime dubbi sulla possibile istituzione di un tetto del 30% alla presenza di alunni stranieri nelle classi. A non convincere l'ente, la circolare del ministro della Pubblica istruzione Maria Stella Gelmini sulle "indicazioni e raccomandazioni per l'integrazione di alunni con cittadinanza non italiana", nonostante ancora non sia stata emanata quella sulle iscrizioni relativa all'anno scolastico 2010-2011. Oggetto di critica, è soprattutto il principio della separazione degli alunni proposto dallo stesso ministro che costituirebbe un messaggio di tipo ideologico, con lo scopo di costruire una sensibilità sociale negativa per predisporre il terreno a misure sempre più restrittive delle libertà individuali.


"Anzitutto - afferma l'assessore al Sistema formativo Maurizio Quercetti - va detto che  la circolare non detta norme in merito all'iscrizione degli alunni privi di cittadinanza italiana, né può costituirne riferimento, pena un'inaccettabile discriminazione sul diritto universale dell'accesso all'istruzione. Inoltre, non sono indicati i criteri da adottare per l'orientamento dei flussi delle iscrizioni, né per accettare o respingere le domande di iscrizione, come se il ministero stesso si rendesse conto dell'impraticabilità della proposta. Il tutto viene affidato alle singole direzioni regionali e ai singoli istituti scolastici con il rischio di determinare una disparità di trattamento degli alunni in base alla realtà territoriale di inserimento. Siamo alla teoria della localizzazione del diritto".

"In realtà - spiega Quercetti - il vero obiettivo non sembra essere quello di favorire i processi di integrazione, ma al contrario di identificare nella presenza degli alunni immigrati uno dei problemi di funzionamento della scuola italiana. Il messaggio è identico a quello che viene quotidianamente veicolato su tutta la tematica dell'immigrazione: esiste un limite di accettazione degli immigrati e, quindi, non solo sono giusti i respingimenti, ma è legittimo aver stabilito che esiste il reato di immigrazione clandestina e, conseguentemente, è necessario limitare il numero degli alunni 'stranieri' nelle nostre classi".


Ancona, 14 gennaio 2010