La riforma Delrio non produrrà risparmi ma costi, dice la Corte dei Conti

 

"Evitiamo il caos e il rischio di incostituzionalità", dice la Casagrande

Venerdì 24 i presidenti delle Province marchigiane incontrano i senatori eletti in regione

 

Ieri, insieme al direttivo, l'Upi nazionale ha convocato a Roma l'assemblea dei presidenti delle Province italiane e dei presidenti di Consiglio provinciale per un confronto sull'esito dell'audizione della Corte dei Conti alla Commissione Affari Costituzionali del Senato.

All'assemblea partecipavano tutti i presidenti delle Province marchigiane, Piero Celani di Ascoli Piceno, Fabrizio Cesetti di Fermo, Matteo Ricci di Pesaro e per Ancona il commissario straordinario e  presidente dell'Upi Marche Patrizia Casagrande che in pieno accordo con il presidente dell'Unione delle Province italiane, Antonio Saitta, lancia l'allarme perché "si evitino il rischio e la confusione di una nuova norma incostituzionale in materia di riordino dell'Ente".

 

Anche ieri "nell'audizione alla Commissione Affari Costituzionali del Senato, la Corte dei Conti ha ribadito che la riforma Delrio sulle Province di sicuro non produrrà risparmi nell'immediato ed è talmente complessa che di certo porterà all'aumento dei costi: i costituzionalisti chiamati ad esprimere il loro parere hanno chiarito tutti i dubbi di incostituzionalità del testo. Chi altro ancora deve attestare che questa legge è costosa, che genererà effetti devastanti sui territori e sul bilancio dello Stato, perché lo capiscano anche il Parlamento e il Governo?". È il presidente Saitta a porre la serissima questione dopo aver letto il testo del documento (v. allegato) consegnato mercoledì scorso dalla Corte dei Conti alla Commissione Affari costituzionali del Senato, nel quale la magistratura contabile conferma il giudizio critico già espresso (ma inascoltato) alla Camera dei deputati.

 

"Quanto alle funzioni, la Corte nel documento consegnato alla commissione stigmatizza il procedimento di svuotamento previsto dal Disegno di Legge, che definisce complesso, e, facendo l'esempio dell'edilizia scolastica, parla di funzioni anche operative che eccedono la dimensione comunale e che quindi devono restare alle Province. Ma il giudizio netto che si legge nel testo della magistratura  è quello in merito ai risparmi: scrive la Corte dei Conti ai Senatori che è del tutto improbabile che una riorganizzazione di così complessa portata sia improduttiva di costi e che i risparmi nell'immediato sono di entità contenuta, mentre i costi sono considerati talmente certi che nelle conclusioni si sottolinea la necessità di trovare adeguate coperture. Ci aspettiamo che almeno in Senato un richiamo di allerta così importante non resti lettera morta. Altrimenti qualcuno, Governo o Parlamento, dichiari apertamente che, anche se la riforma delle Province porterà ad forte aumento della spesa pubblica e al caos, si porterà avanti perché è stata annunciata: almeno i cittadini sapranno a quale follia si sta andando incontro". È la conclusione dell'invito civile e accorato di Saitta, condiviso da Patrizia Casagrande e dai presidenti di Provincia pronti al riordino dell'ente ma non contro la Costituzione.

Il presidente Piero Celani interveniva, infine, per anticipare all'assemblea che venerdì 24 gennaio, alle ore 10 presso la sede Upi di Ancona, i presidenti delle Province marchigiane incontreranno i senatori eletti in regione.

 

 

Maria Manganaro   Ufficio stampa UpiMarche