ANCONA - Nuovo intervento antibracconaggio della Polizia provinciale di Ancona. Durante un normale servizio di sorveglianza nei pressi di Gallignano, una pattuglia ha rinvenuto undici lacci d'acciaio per la cattura di cinghiali. I cappi, posizionati lungo i sentieri abitualmente battuti dagli ungulati, sono stati immediatamente rimossi a causa della loro pericolosità non solo per altri esemplari di fauna selvatica, ma anche per animali domestici come cani o gatti. Il laccio, infatti, è una micidiale trappola costituita da un cappio munito di nodo scorsoio che cattura l'animale condannandolo a un'orribile morte per soffocamento.
Gli operatori della Polizia provinciale hanno così preferito disattivare le trappole e procedere al sequestro penale contro ignoti. Tuttavia, i sospetti degli agenti si stanno indirizzando su un paio di persone grazie al ritrovamento di diverse tracce e all'ascolto di alcune testimonianze che riguarderebbero un mezzo visto transitare nella zona. Non è escluso che si riesca presto a dare un nome ai bracconieri, i quali rischiano pesanti ammende penali.
"Mi complimento con il personale della Polizia Provinciale - afferma il commissario Patrizia Casagrande - per l'egregio lavoro che continuano a svolgere a tutela della fauna selvatica del nostro territorio. Purtroppo il bracconaggio resta ancora una pratica piuttosto diffusa dietro la quale, in certi casi, si può nascondere un vero e proprio mercato nero di carni pregiate che rischiano di essere rivendute senza i necessari controlli veterinari e quindi con gravi rischi per la salute degli acquirenti".
Ancona, 21 marzo 2013
Ufficio stampa della Provincia di Ancona
Simone Massacesi