JESI - Si avvia alla chiusura l'VIII Festival Pergolesi Spontini (5-14 settembre
2008) che dopo l'apertura affidata alla prima opera seria di Pergolesi (La Salustia) chiude con la prima opera buffa di
Gaspare Spontini,
Li Puntigli delle donne
, farsetta per musica in due atti a sette voci scritta all'età di 22 anni e andata in scena per la prima
volta al Teatro della Pallacorda di Roma, per il carnevale del 1796. L'opera, presentata nella
revisione critica di Federico Agostinelli per le Edizioni Fondazione Pergolesi Spontini, sarà allestita all'aperto, nella suggestiva cornice del
Bosco urbano della Fornace "A. Paradisi" di Moie, frazione di Maiolati Spontini (An)
venerdì 12 settembre alle ore 21 con replica domenica 14 (sempre alle ore 21). Per questo spazio all'aperto,
Francesco Micheli, fra i
più interessanti giovani registi italiani di oggi, ha ideato una nuova
regia in un tendone da circo, avvalendosi delle scene e costumi di
Federica Parolini. La parte musicale sarà affidata all'Accademia Barocca I Filarmonici
e al direttore d'orchestra Corrado Rovaris,
conosciuti e apprezzati in Italia e all'estero come uno dei migliori
ensemble per il repertorio barocco e classico eseguito su strumenti
originali. Nel cast le voci di Rosa Bove (Giannina),
Mirko Quarello (Conte Brontolone), Nahuel Di Pierro (Dottore Mangiacarte),
Cosimo Panozzo (Valerio), Valentina Coladonato (Rosimene),
Emanuele D'Aguanno (Cavalier del Ciufolo) e
Norma Raccichini (Lisetta).
L'autore del libretto è rimasto ignoto, ma la trama ricalca i
clichés tradizionali
dell'opera buffa: lo scontro tra le due donne, Giannina, promessa sposa
in seconde nozze del Conte, e Rosimene, moglie del figlio del Conte, si
presenta sin da subito come uno scontro tra due visioni opposte del
mondo: la prima, borghese, che ostenta il soldo come unico argomento di
persuasione; la seconda, nobile, ma di una nobiltà ormai dissanguata,
che si attacca altezzosamente al lignaggio come unica áncora di
salvezza. Il Conte ed il Dottore suo fratello, i due bassi buffi,
cercano di comporre il dissidio con buon senso pragmatico e
pasticcione, tentando da un lato di salvare il buon nome del casato e
dall'altro di rimpinguare le esangui casse domestiche. I gioielli di
famiglia che portano alla riappacificazione tra le due dame, coniugando
simbolicamente blasone e valore commerciale, suggellano un armistizio
sufficiente appena a garantire il lieto fine dinnanzi al sipario.
"A dispetto del sottotitolo 'farsetta' - spiega
Federico Agostinelli che ha curato la revisione critica dell'opera per le Edizioni Fondazione Pergolesi Spontini -
Li puntigli delle donne
costituiva un banco di prova tutt'altro che agevole per un debuttante:
sette personaggi in scena, due ampi atti con otto brani musicali
ciascuno [...]. L'opera riportò un vivo successo. Nell'occasione uno
sconosciuto ammiratore dedicò al giovane compositore un sonetto
encomiastico. La partitura autografa dell'opera finì alla biblioteca
del Conservatorio di Napoli ove è tuttora conservata. Nel 1835, nel
corso di una sua visita a Napoli, Spontini visionò il manoscritto e vi
ricopiò sul frontespizio quello stesso sonetto a lui dedicato
quarant'anni prima. [...] La musica, pur concepita nel pieno rispetto
dei canoni dell'opera buffa del tempo, non manca di spunti di
originalità e dettagli dai quali è possibile apprezzare l'apertura del
giovane compositore verso le sollecitazioni ed i fermenti musicali
provenienti d'oltralpe. Se infatti da un lato Spontini si mostra
ampiamente debitore nei confronti dei maestri della tradizione
napoletana, alla scuola dei quali si era formato, dall'altro lato egli
ci sorprende per la maestria nel condurre il discorso scenico-musicale
e per la presenza di alcuni elementi in fase embrionale che, pervenuti
a maturazione, diverranno poi tipici del suo stile".
"Li puntigli delle donne - racconta
il regista Francesco Micheli
- può apparire una bagatella tanto innocua quanto graziosa: una facezia
congegnata alla fine del Settecento che si dà a noi, cittadini degli
inizi del Terzo millennio, ammantata del fascino discreto tipico degli
oggetti d'antiquariato. Eppure dietro tale piccola prelibatezza, si
cela un retrogusto amaro [...]. L'obiettivo dell'autore è semplice ma
chiaro: scoperchiare un piccolissimo mondo antico per porre in chiara
luce i giochi claustrofobici di questa casata oziosa e malevola. Se
presa alla lettera, pur con la leggerezza tipica dell'opera buffa,
quest'opera fa intravedere una radiografia feroce dei mali di una certa
società. Una società ricca e pigra, vecchia e pasciuta, opulenta al
punto di scoppiare... Stiamo parlando del passato o del presente?
Difficile a dirsi...".
Informazioni
tel. 0731-202944; email
info@fpsjesi.com; tutto il programma del festival su
www.fondazionepergolesispontini.com
Biglietti:
posto unico non numerato euro 25; riduzioni euro 20.
Tel. 0731-206888, numero verde 800 907080, email
biglietteria@fpsjesi.com