ANCONA - Un'altra settimana difficile per l'occupazione del territorio. Prima la
fumata nera sulla vertenza Fincantieri al tavolo nazionale sulla cantieristica,
svoltosi lunedì scorso al ministero dello Sviluppo economico, poi la notizia
della messa in mobilità di 46 dipendenti dell'Accenture. Fatti che destano la
forte preoccupazione della Provincia di Ancona.
"Purtroppo - afferma la
presidente Patrizia Casagrande - come rileva il rapporto sul primo trimestre
2010 dell'Osservatorio Cgil sulla crisi, ad alcuni timidi segnali di ripresa
dell'economia non corrisponde un'inversione della tendenza occupazionale".
"Sulla vertenza Fincantieri - continua la presidente - l'esito negativo
del tavolo romano fa paventare l'assenza di prospettive per lo stabilimento di
Ancona e il rischio di un fermo delle attività entro la fine dell'anno.
Sosteniamo la richiesta di un incontro con la presidenza del consiglio dei
ministri avanzata dalle organizzazioni sindacali, ma, allo stesso tempo,
riteniamo ormai maturi i tempi per un confronto che coinvolga tutte le
rappresentanze istituzionali e sociali del territorio: enti locali, Regione,
parlamentari e sindacati".
Grave, secondo l'assessore al Sistema
formativo Maurizio Quercetti, anche la situazione venutasi a creare
all'Accenture: "È necessaria un'azione sinergica di tutte le istituzioni
affinché i soggetti della grande distribuzione rispettino gli accordi
sottoscritti quando venne ceduto questo ramo d'azienda, i quali prevedevano
espressamente il riassorbimento dei lavoratori in caso di cessazione delle
attività".
Ancona, 16 aprile 2010