ANCONA - Grande preoccupazione per i tagli previsti dalla manovra finanziaria,
ma anche la speranza che, grazie agli emendamenti in discussione al Parlamento,
alcuni provvedimenti possano essere rivisti. Questo lo stato d'animo del
consiglio provinciale aperto voluto dalla presidente Patrizia Casagrande e
svoltosi ieri alla presenza dell'assessore regionale al Bilancio Pietro Marcolini. Le cifre parlano chiaro: in una situazione già difficile, segnata da
un sensibile calo delle entrate (- 7% dal mercato dell'auto e - 23%
dall'addizionale sull'energia elettrica), i provvedimenti previsti dalle manovra
costeranno alla Provincia di Ancona 4,6 milioni di euro in meno di trasferimenti
statali (1,7 nel 2011 e 2,9 nel 2012), una cifra pari all'intera spesa per lo
sviluppo prevista dall'ente. Ma la scure si abbatterà pesantemente anche per
quanto riguarda i trasferimenti regionali (nel 2010 pari a 54 milioni di euro)
che, nel prossimo anno, subiranno un taglio del 67%.
"Non è certo nostra
intenzione sottrarci alla richiesta di atteggiamenti virtuosi - ha esordito la
presidente Casagrande - anche perché la nostra parte l'abbiamo sempre fatta
ottimizzando la spesa. Per affrontare la crisi abbiamo anche riscritto le
priorità del programma varando il Piano generale di sviluppo. Il tutto sempre
nell'interesse generale dell'area vasta". "Quello del governo - ha continuato la
presidente - è stato un atteggiamento miope, che ha deliberatamente evitato la
concertazione con le autonomie locali nel preparare questa manovra. Non siamo
mai stati contrari a una politica di rigore nei conti pubblici, ma bisogna
capire quali sono gli obiettivi. Il rischio vero è che, dopo questa manovra,
molti enti non siano più in grado di erogare servizi essenziali e universali:
dal trasporto pubblico all'edilizia scolastica fino agli interventi sull'assetto
idrogeologico del territorio. Non ci arrendiamo e continueremo a condurre fino
all'ultimo questa battaglia, ma è bene che i cittadini siano informati sul reale
impatto che avrà la manovra sul loro quotidiano".
"Quella del governo -
ha affermato l'assessore Marcolini - è una manovra iniqua e sbagliata. Iniqua
perché si abbatte soprattutto sul mondo del lavoro e sulle categorie sociali più
deboli. Sbagliata perché azzera di fatto lo stato decentrato, tratta allo stesso
modo i virtuosi e gli scialacquatori e, a differenza di paesi come la Germania,
non coniuga rigore e sviluppo, ma è fortemente depressiva per la nostra
economia".
"Ciò che ci viene chiesto - afferma l'assessore provinciale al
Bilancio Eliana Maiolini - non è la razionalizzazione della spesa, ma veri e
propri tagli alla struttura. Tagli sperequati che imporranno agli
amministratori locali la mera gestione della spesa ordinaria, togliendo agli
enti ogni capacità progettuale. Se l'obiettivo era avvicinarsi al federalismo, è
bene che il territorio sappia che si sta conseguendo il risultato contrario".
Ancona, 14 luglio 2010