Anno scolastico al via, la Provincia di Ancona preoccupata per i tagli del governo alla pubblica istruzione

 

ANCONA - Si apre all'insegna della preoccupazione il nuovo anno scolastico 2009-2010, soprattutto per quanto riguarda le ricadute locali dei tagli al personale operati dal governo che - secondo la Provincia di Ancona - "mettono a rischio la qualità e la stessa esistenza della scuola pubblica statale". È quanto emerso nel corso di un conferenza stampa promossa dalla presidente Patrizia Casagrande e dall'assessore al Sistema formativo Maurizio Quercetti per fare il punto sul mondo della pubblica istruzione locale. I primi dati, ancorché non definitivi, suscitano apprensione soprattutto per la riduzione delle classi, passate dalle 960 dello scorso anno alle 920 attuali, a fronte di un dato sostanzialmente invariato di oltre 21 mila alunni nel territorio provinciale.

 

"Abbiamo sempre affermato e continueremo a ribadirlo - sottolinea la presidente Casagrande - che per noi le risorse destinate alla scuola vanno interpretate come un investimento per la crescita e lo sviluppo del nostro territorio. Dimostrazione ne sia l'investimento di milioni di euro nell'edilizia scolastica e l'impegno costante di coordinamento e monitoraggio del mondo della scuola che il nostro ente persegue. Peraltro, oltre a penalizzare il nostro sistema formativo, le scelte del governo rischiano di creare nuova disoccupazione intellettuale che si andrà ad aggiungere a quella già prodotta dalla crisi economica".

 

"In questo momento - spiega l'assessore Quercetti - per quanto riguarda le medie superiori, pur in quadro di difficoltà, possiamo dire che il disagio è abbastanza contenuto. Tuttavia la perdita di circa quaranta classi è un campanello d'allarme non trascurabile che ci preoccupa per il futuro visto che gli effetti dei tagli alla pubblica istruzione voluti dai ministri Gelmini e Tremonti si vedranno solamente a partire dal prossimo anno. La situazione è invece drammatica per quanto riguarda la scuola primaria e le medie inferiori. Anche qui non abbiamo ancora dati definitivi, ma le stime delle organizzazioni sindacali parlano di una perdita di circa 150 posti nella sola provincia di Ancona, di cui 100 nella scuola primaria, 73 nel personale ATA e 70 per la cattedra di italiano della scuola media".

 

Riaffermata la disponibilità della giunta provinciale ad adoperarsi per favorire la formazione e il coordinamento di tavoli di lavoro che coinvolgano tutte le soggettività interessate, dalla Regione Marche alle scuole, dai sindacati alle famiglie.

 

"La volontà - aggiungono Casagrande e Quercetti - è quella di intraprendere un percorso di ampio confronto al fine di predisporre tutti gli strumenti più opportuni a fronteggiare l'emergenza dei tagli e costruire un largo fronte istituzionale in grado di evitare penalizzazioni ulteriori al personale scolastico e agli stessi studenti".

 


Ancona, 11 settembre 2009