ANCONA - Standard&Poor's, l'accreditata agenzia di valutazione finanziaria, ha reso noto il rating della Provincia di Ancona, confermando un A+, ma, al contrario dello scorso anno, con prospettive stabili . Un buon risultato, dunque, nonostante l'accentuarsi degli effetti della crisi sull'economia del territorio e una manovra del governo che penalizza fortemente gli enti locali.
"Il giudizio espresso dagli analisti di Standard&Poor's è assolutamente positivo e, - dichiara con legittima soddisfazione la presidentePatrizia Casagrande , - per certi versi, lusinghiero se si considera il quadro oggettivo di minori entrate legate, soprattutto per il nostro ente, al mercato delle auto, di un taglio drastico che la manovra riserva agli enti locali e di un patto di stabilità che paralizza gli investimenti. Tuttavia, p assare da prospettive negative a positive in una condizione economica peggiorata rispetto a quella dello scorso anno dimostra come la Provincia di Ancona sappia usare il bilancio come uno strumento elastico in risposta alle concrete esigenze espresse dal territorio. Anticipando le indicazioni contenute nella manovra del Governo, abbiamo raggiunto il lusinghiero risultato perché siamo riusciti a razionalizzato al massimo la spesa , sia interna che esterna all'ente, e a potenziare gli investimenti a tal punto che l'agenzia reputa 'rassicurante' la liquidità dell'ente. Se, sul piano delle alienazioni, l'agenzia esprime incertezze strettamente correlate all'accentuarsi della crisi nazionale, - conclude Patrizia Casagrande, - saremo in grado di cambiare l'ordine alle priorità del nostro bilancio, come abbiamo già fatto nei due precedenti esercizi dal momento in cui la congiuntura si è manifestata".
"Di fatto, - aggiunge l'assessore al bilancio della Provincia di Ancona, Eliana Maiolini , - abbiamo diversificato il debito approfittando del minor costo del denaro , abbiamo ottimizzato la spesa del personale e i costi della struttura, stabilizzando il margine corrente (rapporto fra entrate correnti e spese correnti più mutui) di un 2% in più rispetto al 2009. Ciò significa che, a fronte di minori entrate, siamo stati in grado di controllare fortemente le spese e di garantire un livello di investimento molto alto, per quantità e per qualità. In definitiva, superando la presunta rigidità del bilancio di un ente, abbiamo dimostrato un buon indice di reattività alla congiuntura negativa".
Ancona, 07 luglio 2010