ANCONA - Le scottanti questioni del lavoro che investono le aziende Fincantieri
di Ancona e Api di Falconara al centro del dibattito del consiglio provinciale
per merito di due mozioni della maggioranza di centrosinistra.
Sulla
Fincantieri, la mozione approvata all'unanimità, dopo che dai banchi del
centrodestra erano stati avanzati dubbi sulla legittimità della discussione,
segue quella votata nella stessa giornata dal consiglio regionale delle Marche e
impegna la giunta provinciale a "monitorare costantemente l'evoluzione delle
trattative in corso a livello nazionale e a segnalare al governo e alla regione
la necessità di rivolgere una particolare attenzione verso un'azienda e un
settore che ha visto il primato della cantieristica pubblica italiana a livello
mondiale".
"La preoccupante situazione venutasi a creare al gruppo
Fincantieri - commenta la presidente Patrizia Casagrande - con l'apertura delle
procedure di cassa integrazione che investono anche l'azienda di Ancona,
richiede da parte della Provincia l'esercizio di un ruolo di primo piano in
sinergia con tutte le istituzioni del territorio. Tutti consociamo bene la
rilevanza economica e sociale della Fincantieri non solo per la città di Ancona,
ma anche per l'intera provincia e regione. Questa mozione, oltre a esprimere
solidarietà ai lavoratori, vuole essere un contributo alla trattativa in corso a
livello nazionale per chiedere al governo impegni e interventi a sostegno
dell'attività del gruppo".
La mozione presentata dal consigliere Renzo
Amagliani (Prc) sui tagli all'organico della raffineria Api è stata approvata a
maggioranza con il voto contrario del centrodestra e impegna la giunta
provinciale "ad attivarsi di concerto con la regione Marche per costruire un
tavolo che veda riuniti istituzioni, azienda e organizzazioni sindacali dove
approfondire le tematiche che interessano gli aspetti occupazionali e la
sicurezza dei lavoratori, dell'ambiente e della salute dei cittadini
falconaresi".
Il documento muove dalla preoccupazione per l'annuncio da
parte dei vertici aziendali di un ridimensionamento degli organici che rischia
di produrre una consistente perdita di posti di lavoro e dall'esigenza di
conoscere quanto prima come l'Api intenda mantenere gli standard di sicurezza
previsti dalle norme vigenti.
Ancona, 25 novembre 2009