ANCONA - "Le preoccupazioni e le proposte del professor Virginio Villani sulla
tutela del paesaggio in prossimità di impianti per lo sfruttamento delle energie
rinnovabili sono condivise dalla Provincia di Ancona".
Così l'assessore
all'Ambiente della Provincia di Ancona Marcello Mariani commenta la denuncia del
presidente di Italia Nostra di Senigallia sulla necessità di regolamentare le
autorizzazioni degli impianti fotovoltaici a salvaguardia del
territorio.
"Le questioni sollevate da Villani - afferma l'assessore -
sono reali e non ci lasciano indifferenti. Anzi, da tempo la Provincia si sta
muovendo per evitare che, in assenza di linee guida nazionali, si sviluppi una
sorta di deregulation in materia con gravi danni al paesaggio. Lo abbiamo fatto
scegliendo la doppia via della semplificazione delle procedure di
autorizzazione, perché siamo consapevoli dell'importanza che rivestono le
energie rinnovabili in un modello di sviluppo ambientalmente sostenibile verso
il quale vogliamo andare, ma ponendo adeguate prescrizioni affinché il costo da
pagare non sia il deturpamento del paesaggio che, ugualmente, rappresenta una
risorsa economica fondamentale".
"Abbiamo recentemente trasmesso a tutti
comuni del territorio - spiega Mariani - il nuovo testo delle linee guida
approvate dalla giunta provinciale che, proprio sotto l'aspetto della tutela del
paesaggio fornisce indicazioni precise, che credo diano una risposta convincente
ai problemi sollevati da Villani. Infatti, per quanto riguarda gli impianti a
terra, è previsto dal nostro testo che ogni nuova realizzazione per
installazioni superiori ai 5 mila metri quadrati di pannelli sarà soggetta a
Verifica di Valutazione di impatto ambientale, così come previsto dalla
legislazione regionale. Inoltre, per assicurare il ripristino dei luoghi ante
operam al termine dell'operatività, a ogni nuova installazione dovrà essere
versata una fideiussione a favore del comune ospitante per un importo congruo
alla dismissione della stessa, che garantirà la collettività e il ripristino
ambientale.
"Altre due azioni ai fini della tutela paesaggistica -
conclude Mariani - sono il monitoraggio degli impianti a terra già autorizzati e
la realizzazione di una cartografia delle aree "sensibili". La prima operazione,
sulla quale si sta lavorando in collaborazione con i comuni del territorio,
mira ad agevolare l'analisi degli impatti cumulativi di più impianti adiacenti,
come previsto nelle procedure di Valutazione di impatto ambientale. La seconda,
invece, vuole fornire uno strumento utile a studiare e a indirizzare le scelte
di imprenditori e amministrazioni rendendo identificabili l'esistenza di
parametri e vincoli previsti dalla pianificazione del territorio
provinciale".
Ancona, 26 novembre 2009