ANCONA - "Le parole spese contro la Provincia di Ancona dal Comune di Osimo,
pubblicate sul portale www.vivereosimo.it, in merito al bitumificio di Passatempo e
all'alienazione dell'immobile dove in passato era ospitato l'ex Itc Corridoni,
imbarazzano e indignano per come distorcono platealmente la realtà dei fatti.
Come spesso accade dall'amministrazione osimana trapelano mezze verità che,
montate ad arte, vengono utilizzate per infangare il lavoro altrui. Ma le bugie,
si sa, hanno le gambe corte". Così la presidente della Provincia di Ancona
Patrizia Casagrande commenta il comunicato, nel quale si accusa la Provincia di curare esclusivamente i
propri interessi.
"Rispetto al parere emesso dalla Provincia in relazione
al bitumificio di Passatempo - spiega la presidente Casagrande - il Comune di
Osimo omette clamorosamente di specificare che questo riguarda esclusivamente la
conformità alla normativa antisismica delle opere strutturali relative
all'impianto e non interferisce con altre valutazioni di carattere ambientale,
le cui procedure, in ogni caso, restano in capo al Comune".
"Sull'ex Itc
Corridoni, invece - afferma la presidente - va detto che il Comune, con delibera
consiliare del 25 agosto 2000, aveva assunto l'atto di indirizzo di acquisto
dell'edificio al prezzo di 1 miliardo e 537 milioni di vecchie lire (confermato
dalla giunta comunale il 2 febbraio 2001), atti poi andati disattesi. Nonostante
ciò, dal canto suo, la Provincia di Ancona, propose successivamente un accordo
al Comune di Osimo per l'acquisto dell'immobile a un prezzo simbolico di 550
mila euro a fronte di un valore di mercato di quasi un milione di euro. In
sostanza, si accordava una sorta di prelazione all'amministrazione della città,
nella convinzione che fosse giusto favorire la riqualificazione del suo centro
storico. L'idea, evidentemente, non era condivisa dalla giunta comunale che, non
solo si è rifiutata di firmare l'accordo, perdendo così una grande occasione, ma
ha continuato a utilizzare quella struttura in maniera illegittima, ben oltre i
due mesi di comodato d'uso concessi dalla Provincia in attesa dell'acquisto,
senza in realtà avere l'intenzione di concludere la trattativa. Ma c'è di più,
come emerso in un recente sopralluogo dei nostri tecnici, l'edificio è stato
irresponsabilmente lasciato in uno stato di totale degrado".
"Queste -
conclude la presidente - sono le ragioni che hanno portato la Provincia a
inserire l'ex Itc Corridoni nel Piano delle Alienazioni dei beni immobili.
Rispetto alle destinazioni d'uso, abbiamo voluto, come nel caso di altre
amministrazioni, inserire un'ampia gamma di possibili utilizzi proprio per
arrivare a una discussione più serena con il comune. Anche in questo caso, direi
inutilmente. Faccio presente che la vendita degli immobili pubblici, come
previsto dalla specifica normativa e come dovrebbe ben sapere, se non chiediamo
troppo, chi amministra gli enti locali, non solo prevede la loro valorizzazione
da parte di chi li aliena, ma soprattutto serve a recuperare risorse per le
opere pubbliche, strade e scuole in primo luogo, che, notoriamente, sono di
interesse pubblico e generale".
Ancona, 19 maggio 2009