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La presidente Patrizia Casagrande Esposto
ANCONA - Provincia di Ancona, consigliera di parità e organizzazioni sindacali e datoriali insieme per promuovere politiche di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro. Lo strumento per realizzarle è il protocollo d'intesa firmato venerdì 27 febbraio che impegna i soggetti sottoscrittori ad approfondire proposte innovative ed efficaci in tema di conciliazione e a sostenere progetti per la flessibilità lavorativa che saranno presentati da imprese e lavoratori autonomi del territorio provinciale.
"Di fronte ai cambiamenti intervenuti nel mercato del lavoro e sulla scia delle strategie elaborate dall'Unione europea in tema di conciliazione - afferma la presidente della Provincia di Ancona Patrizia Casagrande - abbiamo voluto promuovere di concerto con sindacati e associazioni di categoria questo protocollo che mira a creare le condizioni per garantire una maggiore qualità del lavoro e dello sviluppo locale".
Tra gli impegni assunti, la sensibilizzazione di imprese e lavoratori sull'importanza delle misure che consentono di conciliare meglio l'attività lavorativa con gli impegni familiari, la realizzazione di azioni volte a raggiungere accordi sindacali di livello territoriale, la promozione di programmi di formazione per favorire l'inserimento lavorativo di donne e per il reinserimento dopo un periodo di congedo, la sperimentazione di ogni forma di conciliazione delle esigenze personali e/o familiari con quelle lavorative attraverso la legge 53/2000, il potenziamento dei servizi di supporto alle famiglie; la stipulazione di accordi e intese con gli enti locali per un approccio integrato dei servizi.
"Questo protocollo - spiega l'assessore al Sistema formativo della provincia di Ancona Maurizio Quercetti - è il presupposto per il concreto avvio di azioni a sostegno delle lavoratrici madri e per l'elaborazione di progetti integrati che favoriscano nella nostra realtà l'attivazione di nuovi servizi per la persona e per le famiglie in più stretto raccordo con le realtà aziendali e improntati a principi di maggiore flessibilità organizzativa e di orario, tenendo presente anche le difficoltà delle lavoratrici e dei lavoratori immigrati, spesso privi di reti parentali".
Ancona, 27 febbraio 2009