L'attuale teatro sorge sulle ceneri del precedente Teatro omonimo realizzato su disegno dell'architetto Cosimo Morelli fra il 1773 e il 1787. La sala degli spettacoli della vecchia struttura si presentava con pianta a campana e quattro ordini di palchi cantinati per un totale di 67, caratterizzati da balaustre a balconcino.
L'arte decorativa fu affidata a Vincenzo Mazza, Giovanni Battista Brunelli e Melchiorre Jelli. Il teatro fu dichiarato inagibile nel 1881 e demolito nel 1885 per essere sostituito dal teatro attuale. La nuova struttura opera dell'architetto Gaetano Canedi fu eretta fra il 1887 e il 1892, mentre le deocrazioni della sala sono opera di Giovanni Diana, Fernando Torchi ed Alfonso Goldini.
Il teatro fu chiuso nel 1987 per adeguamento alle nuove norme di sicurezza e riaperto al pubblico nel 1999. La facciata ha un aspetto neorinascimentale e presenta, nella zona centrale, due ordini sovrapposti di paraste binate tuscaniche e joniche con interposte ampie aperture ad arco, tre per ciascun piano. Le aperture sui due lati sono ad arco al piano inferiore e a edicola al piano superiore. Al di sopra vi è un attico a larga fascia orizzontale.
L'atrio si presenta decorato con motivi geometrici mentre la sala degli spettacoli ha una pianta a ferro di cavallo, caratterizzata da un alto basamento perimetrale. Il teatro ha tre ordini di palchi per un totale di settantadue compresi gli otto di proscenio. Al di sopra vi è un ampio loggione a galleria. Dalla balaustra del loggione partono una serie di pilastrini in ghisa dello stesso diametro, ma più alti e numericamente la metà di quelli che separano i palchi sottostanti che sostengono il soffitto, agganciato a sua volta con tralicci lignei alla struttura in ferro e lamiera della cupola, dotata di lanternino centrale, vetrato per favorire l'uso della sala anche per gli spettacoli diurni.
Il boccascena è di tipo tradizionale ed i palchi sono fiancheggiati da paraste, concluse da mensole a sostegno dell'architrave piano a lacunari. Le decorazioni pittoriche delle balaustre a fascia dei palchi, della galleria e dei quattordici settori in cui risulta suddivisa quella parte del soffitto che circonda il lanternino, opera di Giovanni Diana e Ferdinando Torchi richiamano motivi floreali. Il sipario ben conservato è opera dello scenografo Alfonso Goldini.
Indirizzo: Piazza Marconi, 1